VINO CRUDO Associazione Culturale

VINO CRUDO  è un’associazione culturale no-profit,  nata a Modena da giovani appassionati del vino per appassionati del vino, con lo scopo di conoscere e far conoscere  produttori che rispecchiano una filosofia non industriale e condividono valori come il rispetto della terra, il mantenimento della biodiversità , pratiche in cantina non invasive  e assenza di artefatti sul prodotto finale fatto innanzitutto in vigna.

VINO CRUDO: sovversivo, molto soul e molto rock.

Via Castelmaraldo 39
41121, Modena, IT
info@vinocrudo.it

CRUDO #VERSOVINOCRUDO

CRUDO /crù·do/
Dal latino crūdu(m), corradicale di crŭor ‘sangue’, sanguinolento, non ancora cotto, acerbo, duro, rude.

Crudo è una parola dal sapore antico; la mole enorme dei suoi significati ne fa un termine intuitivo e incredibilmente versatile. Dall’immediato attributo di un alimento che per essere commestibile deve essere cotto, il senso di questa parola si estende, proponendosi in tutte le immagini connesse. Il crudo è qualcosa di non ancora pronto, non raffinato o artefatto.

Detto del vino, crudo è non manipolato, un vino vero, libera espressione del vitigno e del territorio, in contrapposizione al vino costruito ad hoc sul gusto del consumatore. Il più possibile legato alla natura che lo ha prodotto, vino crudo è un vino non domato ma condotto alla sua naturale espressione senza celare quanto annata e territorio gli hanno concesso.

Nello scenario attuale il tema della sostenibilità ambientale assume un ruolo di grande rilievo nelle attività della vita quotidiana cosi come in diversi settori commerciali. Anche il vino e la sua produzione si sono adattati alla crescente sensibilità del consumatore e a Vino Crudo diamo spazio a chi si impegna ogni giorno nel perseguire un’idea di vino in totale armonia con i ritmi della natura. Ricerchiamo produzioni di vino biologico, biodinamico e naturale, consapevoli e onesti nel riconoscere alcune sottili differenze tra queste tre tipologie.

Che cos’è il vino biologico?

Se in precedenza si poteva parlare solamente di “vino prodotto con uve da agricoltura biologica”, oggi è l’intera produzione a essere regolata da norme ben precise. Il Regolamento UE N. 203/2012 stabilisce che i produttori di vino, per ottenere la certificazione bio, debbano seguire determinate regole per la coltivazione, per le pratiche enologiche e per le sostanze usate. Le principali pratiche vietate sono:

 

  • Eliminazione di anidride solforosa tramite processo fisico
  • Stabilizzazione tartarica tramite elettrodialisi
  • Dealcolizzazione parziale;
  • Concentrazione parziale a freddo;

 

Alcune restrizioni sono applicate anche ai trattamenti termici che devono essere effettuati ad una temperatura massima di 70°C. Inoltre, non possono essere eseguiti i processi di centrifugazione e filtrazione e i pori devono avere una dimensione massima di 0,2 micrometri. Particolare attenzione è riservata alle sostanze usate per la vinificazione che non devono assolutamente essere di derivazione chimica. Sono ammesse però alternative di derivazione vegetale, animale o minerale come proteine estratte da frumento e legumi, colla di pesce, gelatina, albumina e tannini.

 

Che cos’è il vino biodinamico?

L’agricoltura biodinamica viene riconosciuta e utilizzata da oltre 80 anni e tutti i prodotti derivanti devono anche essere certificati secondi le linee guida dell’agricoltura biologica. Devono inoltre oltre ottenere una certificazione ad hoc, lo standard Demeter, che non è una legge comunitaria ma un disciplinare. Nell’agricoltura biodinamica si utilizza lo stesso metodo di produzione utilizzato nell’agricoltura biologica, ma seguendo una filosofia dove vigna e azienda agricola sono parte dello stesso ciclo vivente a loro volta parte della natura stessa e del cosmo. Il terreno viene cos’ gestito seguendo i cicli cosmici e le fasi lunari ed è concesso l’utilizzo di coadiuvanti per aumentare la vita del terreno e della vigna. i preparati aggiuntivi sono molto simili alle cure omeopatiche ed è anche per questo che il biodinamico può essere per questo considerato più come una filosofia che come un metodo produttivo.

 

Che cos’è il vino naturale?

Per quanto riguarda la determinazione di vino naturale ad ogni esistono solo linee guida tracciate da Associazioni come Vinnatur e Vini Veri, le quali differiscono tra loro per alcuni dettagli seppur condividendo l’intento generale. Non ci sono organi preposti alla certificazione del vino naturale ma il processo di certificazione di basa sull’autocontrollo che le stesse associazioni praticano con agronomi, botanici e insettologi verso i produttori.

 

Su queste tre tipologie di vino si è scritto e si continua a scrivere molto, poiché fare le corrette distinzioni in ambito di produzioni senza chimica e realizzate secondo natura risulta un processo alquanto articolato. Esistono realtà di produttori di vini cosiddetti naturali che grazie ad un approccio biologico ottengono ed utilizzano la certificazione e chi, pur certificato, decide di non esporre il logo “bio”. C’è poi chi produce vino naturale con un approccio biodinamico e certificato Demeter e chi produce vino naturale ispirandosi ai principi comuni tra biologico e biodinamici senza rivendicare la certificazione o semplicemente auto-certificando il proprio lavoro. Le motivazioni per non certificarsi sono molteplici: dai costi della burocrazia difficili da sostenete al tempo che le pratiche sottraggono a vignaioli che svolgono di persona tutte le mansioni dalla vigna, fino al desiderio di spingersi oltre quanto prescritto dai disciplinari ritenuti comunque insufficienti rispetto all’idea di vino secondo natura che ogni produttore persegue.

 

A Vino Crudo trovate la nostra selezione di vini biologici, biodinamici e naturali, siano essi certificati o auto-certificati, ognuno di loro legato ai valori i di rispetto della terra, della sua ricchezza e biodiversità e della variabilità delle stagioni. Vogliamo premiare e dare spazio a chi non si ferma alle normative ma si impegna ogni giorno seguendo un’idea di vino più articolata, attenta ai ritmi della natura, alle sue peculiarità, valorizzandone le caratteristiche e non mortificandola.